ANALGLIFO 2°)
Perchè due scatti dalla stessa posizione ma con spostamento di 5 - 6,5 mm?
Facciamo conto sul perchè vediamo tridimensionale.
vediamo tridimensionale perchè abbiamo due punti di vista, i nostri occhi. Vediamo un oggetto tridimensionale proprio grazie a questa situazione, ponendo un oggetto e cercando di vederlo in centro seguendo una linea immaginaria che parte da nostro naso, se oscuriamo l'occhio sinistro vedremo in prevalenza un lato dell'oggetto e cosi con l'altro occhio vedremo in prevalenza la parte destra. MA .... l'apertura visiva del nostro occhio è calcolata nel punto ottimale di 90° e questi angoli visivi si incrociano a circa 30 cm dal naso.
Fate la prova avvicinando od allontanando un dito dalla punta del naso, raggiunta una certa minima distanza i vostri occhi per mettere a fuoco tendono ad incrociarsi verso il naso per tenere l'immagine più o meno a fuoco ( a strabuziare) fino a sdoppiare l'immagine (dito).
Gardando a distanza non avvertiremo questo effetto.
Ma che succede se guardate con un occhio solo? .... vedrete sempre una immagine tridimensionale perchè il nostro cervello grande elaboratore ha immagazinato una miriade di informazioni per le quali vi farà vedre sempre in tridimensionale, avvertirete però ad una certa distanza una lieve carenza nella lettura della profondità, un po come capita a chi ha un occhio mipe e uno ipermetrope. Detta anche visione monoculare.
Analogamente la macchina fotografica si comporta quasi come il nostro occhio! Ho detto "occhio" non "occhi"! Quindi ha una visione monoculare.
L'occhio vede: la luce lo attraversa mediante la pupilla e l'iride ne fa il diaframma, il cristallino è la lente che modifica la messa a fuoco contaendosi o rilasciandosi a seconda della vicinanza o lontananza del soggetto. La retna ne percepsce l'mmagine e attraverso il nervo ottico la trasmette al cervello, ma fino a qui sono solo vibrazioni e frequenze o stmol. Il cervello riceve questi stimoli e li trasforma in immagini compiute.
La macchina fotografica riceve la luce attraverso l'ottica forma l'immagine sul piano pellicola o sul sensore digitale, ma ciò che passa dall'obbietto è quello che che poi saà l'immagine senza elaborazioni da parte della macchina. Quindi niente correzione delle abberrazioni ottiche, raddrizzamento delle linee cadendi, niente correzione dell'effetto botte che si può ottenere con le focali corte.
Per cui ecco la limitatezza dell'apparecchio fotografico rispetto l'occhio: per le varie situazioni dobbiamo cambiare lunghezza focale, mai e poi mai riusciremo a fare una fotografia cosi come vediamo con i nostri occhi per lo meno per quanto riguardano i paesaggi, ci manca sempre qualche cosa!
Con l'anaglifo o foto 3D possiamo operae in due modi:
modo1) con un solo apparecchio fotograficova montato su di una slitta che scorre orizzontalmente e che si abbia la possibilità di bloccare la sua corsa, va assicurato al cavalletto, non si possono fare immagini di oggetti in movimento, es. bimbi sulle giostre, cerimonie di matrimoni. Ma si possono fare solo immagini di soggetti statici. Per quelli in moviomento è possibile ma è più complicato.
Si esegue prima una immagine con l'apparecchio in posizione "A" e poi un'altra immagine con l'apparecchio in posizione "B" tra "A e "B" ci sono tra i 5 e i 6 cm tanto è la distanza media interpupillare!
Le due posizioni possso essere variate prima "B" e poi "A".
L'elaborazione delle immagini digitali si esegue al computer con un apposito programma.
Per ora finisco qui! se ci sono domande lieto di rispondere
Edited by paolo malvisi - 27/12/2010, 23:19